Lucia Coppola - attività politica e istituzionale | ||||||||
Legislatura provinciale
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Comune di Trento
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Trento, 1 febbraio 2014 Le caserme autro-ungariche delle Viote, costruite tra il 1905 e il 1910, hanno ospitato negli anni dapprima i militari e quindi, una volta ristrutturate, il Centro di Ecologia Alpina, prestigioso ente di cui la nostra città poteva andare orgogliosa. Dal 1933, il Centro ha ospitato decine e decine di ricercatori in una vera e propria cittadina della Scienza. Circa quaranta persone, tra dipendenti e ricercatori, davano infatti vita e visibilità internazionale a questo piccolo nucleo di montagna che rappresentava comunque anche un presidio del territorio. Ora, con scelte politiche discutibili, il Centro è stato chiuso e le caserme, con relative voliere, sono abbandonate a se stesse. E' evidente lo spreco di denaro pubblico e la scarsa attenzione al prezioso patrimonio immobiliare e alle importanti funzioni cui era destinato da scelte culturali e sociali lungimiranti. Ora, purtroppo, dove si allevavano e studiavano specie rare e protette come i galliformi alpini trova spazio un...pollaio! I Forestali, subito interpellati, non ne sapevano nulla e non erano minimamente informati del cambio di destinazione d'uso (!!!) dal Patrimonio del Trentino S.p.A provinciale, proprietario delle voliere. Fermo restando che resta incomprensibile come possa un pubblico funzionario autorizzare l'uso privato di un bene pubblico, per altro con forte pericolo di incolumità per gli innocenti volatili che avevano, comprensibilmente, l'acqua ghiacciata e pochissimo cibo, configurando così l'ipotesi di maltrattamento. Sono bastate alcune telefonate per apprendere chi fosse il proprietario degli animali. Quello che preme però constatare è la leggerezza e superficialità, la disinvoltura con cui funzionari provinciali autorizzano attività private in strutture pubbliche, a 1550 metri di quota!, in luoghi assolutamente inadatti alle specie menzionate. Ciò considerando il notevole fabbisogno di acqua, che date le basse temperature inverali è quasi sempre ghiacciata, per non parlare del fatto che animali domestici in quota possano trasferire patologie alla fauna selvatica presente. Si sta davvero raggiungendo il limite del degrado ambientale e culturale, altro che valorizzazione! Chiedo perciò al signor Sindaco e all'Assessore competente, che hanno sempre dichiarato di avere a cuore le sorti del Monte Bondone di: - informarsi circa le indagini in corso; - verificare che tutto sia in regola dal punto di vista normativo; - riaffermare con forza presso la Provincia e gli uffici competenti che la gestione della cosa pubblica passa attraverso regole precise che dovrebbero valere per tutti; - garantire una migliore e più attenta sorveglianza su quanto avviene a livello naturalistico, paesaggistico e della tutela delle specie animali e vegetali nella preziosa montagna della nostra città. In attesa di una sollecita risposta, ringrazia Lucia Coppola
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LUCIA COPPOLA |
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